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Tether lancia la stablecoin USAT con Bo Hines come CEO

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Ashutosh

Ashutosh

Tether USAT viene lanciato come stablecoin regolamentata negli Stati Uniti con supporto istituzionale, strategia politica e concorrenza con l'USDC di Circle.

Tether lancia la stablecoin USAT con Bo Hines come CEO

Sintesi rapida

Il riassunto è generato dall'IA, rivisto dalla redazione.

  • Il lancio di Tether USAT dimostra un impegno più forte verso la conformità normativa statunitense

  • Riserve di supporto digitale e emissione di token di Cantor Fitzgerald e Anchorage

  • Bo Hines guida Tether USAT concentrandosi sui collegamenti politici con Washington

  • L’USDC di Circle affronta una nuova concorrenza mentre Tether si adatta alle istituzioni

  • Le normative globali spingono Tether verso la trasparenza e la strategia di adozione aziendale

Tether ha appena lanciato una nuova moneta, USAT. È pensata per integrarsi nel quadro normativo statunitense. Sembra quasi che l’azienda voglia finalmente mostrarsi collaborativa con i regolatori, almeno per ora. E non si tratta semplicemente di aggiungere un altro token alla lista: l’obiettivo è dimostrare serietà sul fronte della compliance negli Stati Uniti, in un momento in cui le grandi istituzioni chiedono sempre più sicurezza e regole chiare. La struttura scelta lo dimostra: Cantor Fitzgerald sostiene le riserve, mentre Anchorage Digital si occupa dell’emissione. Quest’ultima è la prima banca crypto con licenza federale negli USA, e questo dà a USAT un peso maggiore agli occhi della finanza tradizionale, che in genere guarda con sospetto alle stablecoin.

Struttura supportata da Cantor Fitzgerald e Anchorage Digital

Tether ha nominato Bo Hines, ex consigliere per le criptovalute alla Casa Bianca, come CEO del progetto. Hines non viene dal mondo tecnico della blockchain, ma ha avuto un ruolo rilevante nelle politiche pubbliche, contribuendo alla stesura del GENIUS Act e di altre strategie digitali statunitensi. In questo incarico contano più i suoi legami a Washington che le competenze ingegneristiche. Per un’azienda come Tether, spesso criticata per la mancanza di trasparenza, mettere al comando una figura con accesso politico e un profilo istituzionale è una mossa strategica.

Circle e USDC nel mercato istituzionale

La concorrenza è evidente. Circle ha già conquistato la fiducia delle istituzioni con USDC, e i regolatori sembrano più a loro agio con le sue comunicazioni. L’arrivo di USAT è la risposta a questa pressione. A livello globale, la società continua a dominare con USDT, che vanta oltre 169 miliardi di dollari di capitalizzazione, ma negli Stati Uniti le istituzioni tendono a preferire prodotti allineati a regole chiare. Se USAT dimostrerà di rispettare gli stessi standard di compliance, potrà sfruttare la scala di Tether e diventare un concorrente diretto di Circle nei portafogli societari americani.

Le regole sulle stablecoin spingono Tether verso la compliance

Il lancio arriva in un momento in cui i quadri normativi si stanno moltiplicando. L’Unione Europea ha introdotto il MiCA, Hong Kong ha un proprio regime di licenze, Singapore impone regole severe sulle riserve. Anche la Cina, pur avendo vietato le stablecoin private, sta portando avanti la sua valuta digitale di banca centrale. La mossa di Tether, quindi, non è isolata: la pressione all’adattamento è globale.

La credibilità politica diventa centrale

Affidare il progetto a un ex consigliere della Casa Bianca per le criptovalute dimostra come oggi la credibilità politica sia importante quanto quella tecnica. Tether avrebbe potuto scegliere un dirigente della finanza tradizionale, ma ha preferito una figura in grado di muoversi tra regolamenti e linguaggio normativo. Una scelta che indica chiaramente dove si giocherà la partita per l’adozione delle stablecoin.

I profitti di Tether e i Treasury USA

Lo scorso anno Tether ha registrato 13 miliardi di dollari di profitti ed è oggi il 18º maggiore detentore di titoli di Stato americani. È evidente che i regolatori non possano ignorare un emittente privato con un simile peso. L’iniziativa USAT non riguarda soltanto un nuovo token: è un passo per garantire un futuro in cui gli asset digitali ancorati al dollaro restino sotto supervisione statunitense. L’esito non plasmerà soltanto la quota di mercato di una singola azienda, ma anche il ruolo del dollaro nella finanza digitale globale.

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