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Pi Network migliora la protezione anti-frode e il sistema di staking con il lancio di Testnet2 v23

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Shweta Chakrawarty

Shweta Chakrawarty

Pi Network Testnet2 v23 aggiorna lo staking, avvicinandosi alla mainnet. Si concentra su sicurezza, governance e sulla spinta della community per un exchange nativo.

Pi Network migliora la protezione anti-frode e il sistema di staking con il lancio di Testnet2 v23

Sintesi rapida

Il riassunto è generato dall'IA, rivisto dalla redazione.

  • Pi Network ha lanciato Testnet2 v23 con una protezione anti-frode migliorata e meccanismi di staking aggiornati per impegni a lungo termine.

  • Il nuovo sistema è progettato per bloccare in anticipo i Pi contraffatti, garantendo l'integrità e la sicurezza della futura economia della mainnet.

  • La comunità sta spingendo con forza affinché Pi crei il proprio exchange di criptovalute nativo per catturare l'elevata attività degli utenti e il relativo valore.

  • Resta controversa l'asta dei domini ".p", che evidenzia una tensione tra governance e giusta allocazione nella comunità.

Pi Network ha implementato aggiornamenti tecnici significativi con il lancio di Testnet2 v23, rafforzando la sua infrastruttura di backend. L’ultima versione introduce misure avanzate anti-frode per bloccare transazioni contraffatte, invalidando operazioni di Pi e perfezionando il modello di staking della piattaforma. Queste mosse rappresentano passi fondamentali per garantire la tanto attesa economia della mainnet.

Rafforzamento dei sistemi anti-frode

La prevenzione delle frodi è diventata un obiettivo centrale per il Pi Core Team. Il sistema di backend aggiornato in v23 è progettato per rilevare e bloccare Pi non valido prima che entri nell’ecosistema. Gli sviluppatori sottolineano che queste misure mirano a salvaguardare l’integrità dell’offerta di Pi, proteggendo gli utenti futuri dalla circolazione di token contraffatti.

I rischi legati alle frodi non sono unici di Pi Network: sfide simili si riscontrano in altre piattaforme decentralizzate. Tuttavia, l’introduzione di queste misure già nella fase di testnet dimostra l’approccio proattivo di Pi. Costruendo meccanismi di protezione solidi fin dall’inizio, il progetto vuole assicurare alla comunità che la futura mainnet manterrà sicurezza e affidabilità.

Miglioramenti nelle funzionalità di staking

Oltre ai protocolli anti-frode, Testnet2 v23 introduce aggiornamenti chiave nella meccanica di staking. Lo staking in Pi serve sia come sistema di ricompense sia come incentivo alla partecipazione a lungo termine. Gli sviluppatori evidenziano che gli aggiustamenti in v23 sono pensati per migliorare l’equilibrio tra liquidità e incentivi per il blocco dei token, garantendo che gli utenti possano partecipare in modo da sostenere la stabilità dell’ecosistema.

Gli aggiornamenti si allineano alla roadmap più ampia di Pi per promuovere un’economia digitale sostenibile. Una struttura di staking raffinata non solo motiva l’engagement della comunità, ma riduce anche i rischi speculativi favorendo impegni a lungo termine nella rete. Questo posiziona il modello di staking di Pi come più di un semplice meccanismo di detenzione passiva, diventando una pietra miliare per la governance e la crescita economica all’interno dell’ecosistema.

Richieste per un exchange nativo

Oltre al rollout tecnico, le discussioni all’interno della comunità Pi evidenziano aspirazioni più ampie. Una proposta molto discussa suggerisce che Pi costruisca un proprio exchange nativo, sottolineando come l’attività di scambio sulla rete sia già elevata. Secondo alcune osservazioni della comunità, l’uso del wallet supera perfino Binance.

I sostenitori affermano che un exchange nativo catturerebbe questo traffico direttamente nell’ecosistema, creando maggiore valore per i detentori di Pi. Sebbene il Pi Core Team non abbia confermato ufficialmente tali piani, l’entusiasmo della comunità indica una domanda di integrazione verticale. Un exchange proprietario potrebbe rafforzare l’infrastruttura di Pi, riducendo la dipendenza da piattaforme esterne e aumentando le opportunità di liquidità.

Controversia sull’asta dei domini

Intanto, continuano i dibattiti sull’asta dei domini “.p”, il cui termine finale era il 30 settembre. I membri della comunità restano divisi sul modello di asta. I critici sostengono che fare offerte sui domini sia ingiusto rispetto a un sistema di registrazione diretta, simile a fornitori tradizionali come GoDaddy. I sostenitori lo vedono come un modo per assegnare equamente beni digitali di alto valore all’interno dell’ecosistema Pi. Il risultato dell’asta, sia definitivo che prorogato, potrebbe influenzare come Pi equilibra il feedback della comunità con le iniziative di sviluppo dell’ecosistema. Il dibattito evidenzia una tensione chiave: combinare partecipazione dal basso con decisioni di governance scalabili.

Verso la mainnet

Con Testnet2 v23 ora attivo, Pi Network si avvicina alla transizione verso la mainnet. L’attenzione combinata su protezione anti-frode, miglioramenti dello staking e espansione dell’ecosistema riflette una strategia deliberata per costruire una piattaforma sicura e orientata all’utilità prima di una piena adozione.

Per la comunità globale di Pi, gli aggiornamenti recenti rappresentano progresso e sfide di crescita. Alcuni membri spingono per iniziative ambiziose, come un exchange dedicato, mentre altri sollevano preoccupazioni su pratiche di governance, come le aste dei domini.

Complessivamente, questi sviluppi illustrano l’evoluzione di Pi, non solo come esperimento di mining mobile, ma come protagonista nella creazione di un’economia digitale guidata dalla comunità. Il successo degli aggiornamenti di Testnet2 e la capacità del Core Team di bilanciare innovazione e equità saranno centrali per definire la credibilità della rete nel lungo termine.

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