In arrivo il primo ETF statunitense su Memecoin: DOJE debutta la prossima settimana
La prossima settimana verrà lanciato il primo ETF statunitense di memecoin, DOJE, che offrirà agli investitori l'esposizione a Doge tramite derivati, innescando un'impennata dei prezzi.

Sintesi rapida
Il riassunto è generato dall'IA, rivisto dalla redazione.
Il primo ETF statunitense di memecoin DOJE verrà lanciato a metà della prossima settimana
Il DOJE fornisce esposizione a Doge attraverso derivati invece di detenerla direttamente
Il prezzo del Doge è aumentato di oltre il 20%, superando il livello di $ 0,25
Gli analisti prevedono un prezzo di Doge tra $ 0,50 e $ 3,50 nel breve termine
Il mondo finanziario si prepara a mettere alla prova qualcosa di insolito. Il primo ETF statunitense costruito attorno a un memecoin è finalmente pronto a debuttare a metà della prossima settimana, dopo diversi rinvii. Si chiama Rex Osprey Dogecoin ETF, sarà scambiato con il ticker DOJE ed è in lavorazione da mesi. Ora sembra davvero pronto al lancio.
Eric Balchunas: DOJE segna l’inizio dell’era degli ETF su Memecoin
Eric Balchunas, analista di Bloomberg specializzato in ETF, descrive questo evento come molto più di una semplice notizia di contorno. Lo considera l’inizio della “memecoin ETF era” e sottolinea come DOJE sia il primo ETF statunitense legato a un asset che, in origine, non era mai stato pensato per avere un’utilità reale. Questo aspetto è cruciale, perché normalmente gli ETF replicano asset con una funzione o un valore misurabile – che si tratti di azioni, obbligazioni o materie prime. DOJE ribalta questa logica, catturando la domanda per la cultura stessa.
Anche la struttura del fondo è interessante. Invece di detenere Dogecoin direttamente, utilizza derivati e una controllata alle Cayman per replicarne l’esposizione. Questa scelta deriva dall’inquadramento normativo sotto l’Investment Company Act del 1940, che ha consentito un percorso più agevole presso i regolatori rispetto a quello seguito dagli ETF su Bitcoin o Ethereum, incardinati nel Securities Act del 1933. È evidente che la meccanica del prodotto sia stata pensata per aggirare alcuni degli ostacoli più gravosi, pur offrendo agli investitori un accesso semplice.
Dogecoin in rally prima del lancio dell’ETF
Il mercato ha già iniziato a muoversi. Nell’ultima settimana Dogecoin è salito di oltre il 20% e ha superato quota 0,25 dollari per la prima volta da settimane. Il volume di scambio è raddoppiato a 2,6 miliardi di dollari e i dati on-chain mostrano accumuli da parte delle whale per circa 280 milioni di token. Tutto lascia intendere che gli investitori istituzionali stiano entrando in posizione prima del debutto. Se lo slancio si manterrà anche dopo il lancio è ancora da vedere, ma l’attesa è evidente.
Le previsioni degli analisti sono ampie. Le stime più prudenti collocano Dogecoin tra 0,50 e 1 dollaro, mentre gli scenari più ottimistici arrivano fino a 2,28 o addirittura 3,50 dollari, se la spinta dovesse continuare. Dal punto di vista tecnico, le resistenze a breve termine sono individuate tra 0,28 e 0,30 dollari. Si tratta di scenari ipotetici, ma rendono chiaro quanto peso sia riposto su DOJE nel breve periodo.
DOJE semplifica l’investimento in Dogecoin per i retail
Fuori dagli Stati Uniti, gli ETF crypto hanno seguito percorsi diversi. Il Canada ha lanciato il primo Bitcoin ETF già diversi anni fa. In Brasile diversi fondi crypto hanno già ricevuto l’approvazione. L’Unione Europea ha introdotto le regole MiCA per armonizzare la regolamentazione, ma limita ancora gli ETF direttamente legati alle criptovalute. A Singapore non esistono ETF crypto, sebbene le regole di licenza per gli exchange siano tra le più consolidate. Con DOJE, gli Stati Uniti fanno un passo avanti, creando il primo ETF su un memecoin. È probabile che i regolatori internazionali seguiranno da vicino le sue performance.
Cresce l’interesse istituzionale per Dogecoin con l’arrivo dell’ETF
Per gli investitori retail, il concetto è semplice. Un ETF è un paniere di asset di cui si possono acquistare quote tramite un conto di intermediazione. Significa avere esposizione a Dogecoin senza dover aprire un wallet o gestire trasferimenti da exchange. Ciò che era nato come una battuta su internet diventa così un prodotto finanziario a fianco di azioni, obbligazioni e fondi comuni nei portafogli di investimento e nelle app di trading.
C’è anche un quadro più ampio. CleanCore Solutions ha accumulato oltre 500 milioni di Dogecoin, pari a circa 125 milioni di dollari, come strategia di tesoreria. Tesla accetta ancora Dogecoin per alcuni pagamenti. E con il lancio di DOJE, anche i fondi istituzionali, inclusi i fondi pensione, potrebbero ottenere un accesso diretto. Nel bene o nel male, questo confonde sempre più la linea di demarcazione tra asset nati dalla community e finanza tradizionale.
I rischi restano evidenti. I memecoin sono volatili e reagiscono rapidamente ai trend online. Dogecoin è nato come parodia, e i critici sostengono che inserirlo in un contenitore regolamentato amplifichi soltanto la speculazione. La regolamentazione potrebbe irrigidirsi se gli ETF su memecoin dovessero moltiplicarsi. Tuttavia, il precedente è stato ormai creato e nuove domande sono già state depositate, incluse proposte su Shiba Inu, TRUMP, BONK e altri. Balchunas prevede persino che entro il 2026 possano arrivare ETF su memecoin a gestione attiva.
Il lancio di DOJE la prossima settimana metterà alla prova se la cultura di internet possa reggere come prodotto d’investimento all’interno dell’infrastruttura di Wall Street. Potrebbe rivelarsi una svolta oppure solo l’ennesimo ciclo speculativo, ma resta senza dubbio una pietra miliare.
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