Il G Token della Thailandia diventa il primo bond digitale al mondo
La Thailandia lancia G-Token, la prima obbligazione digitale al mondo sostenuta dal governo, aprendo l'accesso al dettaglio con l'efficienza della blockchain.

La Thailandia ha compiuto un passo importante nella finanza digitale lanciando le prime obbligazioni governative tokenizzate al mondo, chiamate G-Token. L’iniziativa è sostenuta dal Ministero delle Finanze e KuCoin Thailand è il primo exchange autorizzato a gestire quotazioni, sottoscrizioni e rimborsi. L’emissione iniziale ammonta a 5 miliardi di baht, circa 150 milioni di dollari, e le obbligazioni vengono testate con l’obiettivo di offrire rendimenti superiori all’1,25–1,5% disponibile nei depositi bancari tradizionali.
Soglia di ingresso più bassa apre il mercato ai piccoli investitori
Le obbligazioni governative tradizionali in Thailandia richiedono un investimento minimo di 100.000 baht, una cifra che limita l’accesso alla maggior parte degli investitori retail. I G-Token, invece, possono essere acquistati a partire da 1.000 baht, circa 30 dollari. Si tratta di un cambiamento rilevante, che apre il mercato del debito sovrano ai cittadini comuni, non più solo a istituzioni e grandi patrimoni. L’infrastruttura su blockchain consente inoltre scambi 24 ore su 24, regolamenti quasi istantanei e registri trasparenti, difficili da manipolare.
La visione è più ampia. Le obbligazioni tokenizzate prendono uno strumento ben noto — i titoli di Stato — e lo integrano con la tecnologia blockchain, eliminando intermediari e riducendo i costi operativi. Pagamenti cedolari e rimborsi del capitale possono essere automatizzati tramite smart contract. Anche gli investitori internazionali possono partecipare, purché utilizzino provider autorizzati e completino le consuete verifiche. In pratica, questo modello potrebbe dare vita a un mercato obbligazionario più liquido, accessibile ed efficiente, senza rinunciare al controllo regolamentare.
Obbligazioni tokenizzate a confronto con la finanza tradizionale
Altri governi hanno già sperimentato bond su blockchain, ma nessuno a questa scala e con un’apertura così netta agli investitori retail. Il bond-i della Banca Mondiale, le obbligazioni digitali della Banca Europea per gli Investimenti e i green bond tokenizzati di Hong Kong hanno segnato tappe importanti. La scelta della Thailandia, però, va oltre, abbassando drasticamente la soglia di ingresso e trasformando il prodotto in una reale alternativa di risparmio. Secondo gli analisti, il mercato asiatico delle obbligazioni tokenizzate potrebbe raggiungere i 1.000 miliardi di dollari entro il 2028, e questa iniziativa potrebbe accelerarne lo sviluppo.
Opportunità e rischi dei bond digitali governativi
Restano comunque delle sfide. Le normative al di fuori della Thailandia potrebbero non essere allineate, i mercati secondari risultare volatili e i piccoli investitori mostrare ancora incertezza nel combinare titoli di Stato e blockchain. La Thailandia, però, dimostra che le obbligazioni tokenizzate possono essere garantite dal governo, regolamentate e sicure, mantenendo al contempo i vantaggi della tecnologia blockchain. Se il progetto pilota avrà successo, altri Paesi con ogni probabilità seguiranno l’esempio.
Il nuovo progetto G-Token pone la Thailandia un passo avanti rispetto ai vicini nella scena finanziaria del Sud-est asiatico. Dimostra che la blockchain non è più limitata al mondo crypto o a sperimentazioni di nicchia. Può invece alimentare strumenti finanziari centrali come i titoli di Stato, aprendo l’accesso a un pubblico più vasto e modernizzando i mercati dei capitali. Ciò che rende questa mossa insolita è la convergenza simultanea di più fattori. Una combinazione che non capita spesso. La prossima domanda è quanto tempo passerà prima che altri Paesi imbocchino la stessa strada.

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