I consulenti d’investimento raddoppiano le loro partecipazioni in ETF su Ethereum rispetto agli hedge fund
I consulenti finanziari detengono ora un'esposizione agli ETF Ethereum pari a oltre il doppio di quella degli hedge fund, il che suggerisce una tendenza istituzionale importante verso il portafoglio ETH.

Secondo i nuovi dati forniti da Bloomberg Intelligence, i consulenti d’investimento detengono ora più del doppio dell’esposizione agli ETF su Ethereum rispetto ai gestori di hedge fund. Alla fine del secondo trimestre 2025, i filing 13F mostrano che i consulenti possedevano ETF per un valore complessivo di 1,35 miliardi di dollari, contro i 639 milioni detenuti dagli hedge fund. Un incremento di oltre 700 milioni di dollari, che rappresenta un chiaro segnale del crescente interesse istituzionale verso Ethereum.
Perché questa tendenza è importante
La predominanza dei consulenti d’investimento nell’esposizione agli ETF non è solo una questione di numeri. In generale, i consulenti adottano un approccio di lungo termine e diversificato per la clientela retail e ad alto patrimonio, mentre gli hedge fund hanno la reputazione di privilegiare operazioni ad alto rischio e ad alto rendimento. Questa differenza porta a pensare che Ethereum stia progressivamente passando da essere un asset speculativo a diventare una componente effettiva delle strategie formali di allocazione di portafoglio.
I trend storici rafforzano ulteriormente questa ipotesi. Se Ethereum dovesse seguire un percorso analogo, l’esposizione in ETF detenuta dai consulenti non si limiterebbe all’attuale 1,35 miliardi di dollari, ma potrebbe crescere fino a decine di miliardi nei prossimi anni.
Inoltre, Ethereum presenta caratteristiche particolari che lo rendono particolarmente attraente per i consulenti: rendimenti da staking compresi tra il 4,5% e il 5,2%, un ecosistema DeFi in espansione e una crescente lista di applicazioni di tokenizzazione e di adozione istituzionale da parte di banche e istituzioni finanziarie come Goldman Sachs e UBS.
Potenziale di crescita e impatto sul mercato
L’attuale esposizione complessiva di 2,44 miliardi di dollari in ETF resta ancora relativamente bassa rispetto agli asset tradizionali, ma la tendenza è incoraggiante. I consulenti rappresentano oltre il 55% dell’esposizione aggregata, un segnale di fiducia nell’applicazione di Ethereum all’interno del sistema finanziario del futuro, che si tratti di DeFi, asset tokenizzati o staking.
Se i consulenti destinassero anche solo l’1-2% degli asset in gestione, pari a circa 10 trilioni di dollari, agli ETF su Ethereum, potrebbero affluire decine di miliardi di nuovi capitali.
Prospettive future
I filing 13F forniranno un prezioso aggiornamento trimestrale, ma il vero banco di prova arriverà con le comunicazioni del terzo trimestre 2025, attese per metà novembre. Se si confermerà una crescita ulteriore nelle partecipazioni dei consulenti e questa risulterà costante rispetto a quella degli hedge fund, si tratterebbe di un chiaro segnale di cambiamento di paradigma nell’atteggiamento degli investitori istituzionali verso Ethereum.
L’andamento in corso riflette il percorso di adozione degli ETF su Bitcoin e suggerisce che gli ETF su Ethereum possano affermarsi come componente chiave dei portafogli diversificati nel settore della consulenza finanziaria.

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