Eseguito buyback di debito da 1,4 miliardi USD dal Tesoro USA – Totale sale a 7,4 miliardi
Il Tesoro degli Stati Uniti rimborsa 1,4 miliardi di dollari di debito il 26 agosto 2025, portando il totale delle due settimane a 7,4 miliardi di dollari, in un contesto di debito nazionale pari a 35 trilioni di dollari e di sforzi per la liquidità.

Il 26 agosto 2025 il Tesoro degli Stati Uniti ha completato un buyback di debito fino a 1,4 miliardi di dollari, portando il totale delle operazioni nelle ultime due settimane a 7,4 miliardi. L’iniziativa rientra nelle tecniche di rifinanziamento trimestre per trimestre e segnala la crescente preoccupazione per il controllo della liquidità in un contesto di debito pubblico superiore ai 35 trilioni di dollari.
Dettagli e dimensioni dell’operazione
Il 26 agosto sono stati riacquistati titoli del Tesoro per 1,4 miliardi di dollari con scadenze comprese tra agosto 2025 e dicembre 2030. Sono state presentate offerte per 5,87 miliardi, a conferma della forte partecipazione sia dei primary dealer sia degli investitori istituzionali. L’operazione, regolata il 27 agosto, fa seguito a due settimane di attività per complessivi 7,4 miliardi, segnalando una gestione del debito più aggressiva rispetto ai trimestri precedenti.

Immagine: post su X di @rovercrc
Il debito nazionale ammonta oggi a 35,1 trilioni di dollari, con un rapporto debito/PIL di circa il 125%. La strategia di buyback come strumento di iniezione di liquidità punta a stabilizzare i mercati, ridurre i costi di finanziamento e rafforzare la fiducia degli investitori. I rendimenti dei Treasury hanno reagito in modo contenuto: il decennale è sceso al 4,2% dopo l’annuncio, mentre i mercati azionari hanno guadagnato il 2,3% – Bitcoin è salito anch’esso del 2,3% – segnalando una rinnovata propensione verso gli asset rischiosi a seguito dell’aumento di liquidità.
Precedenti storici e timori fiscali
Se in passato i buyback avevano raggiunto volumi molto più alti – fino a 210 miliardi nei primi anni 2000 – il ritmo attuale risulta comunque elevato rispetto agli ultimi anni. Gli analisti avvertono che ricorrere frequentemente a questa pratica potrebbe spingere oltre misura la capacità di indebitamento del Tesoro, considerando che gli interessi annui superano già gli 800 miliardi di dollari. Secondo le stime del Penn Wharton Budget Model e del FMI, mantenendo l’attuale percorso fiscale, il Paese avrebbe un orizzonte di 10-20 anni prima di trovarsi nell’impossibilità di onorare il debito senza misure correttive, ponendo così interrogativi sulla gestione di lungo periodo.
Il sostegno tattico alla liquidità evidenziato dal buyback da 1,4 miliardi mette inoltre in luce la dimensione del problema fiscale americano. Gli effetti di lungo termine dell’aumento del debito e della maggiore frequenza di operazioni di riacquisto sono stati accolti dai mercati con un cauto ottimismo, ma meritano un attento monitoraggio nei prossimi trimestri.

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